Consigli per gli acquisti

Come certo saprete tutti, e non c'è bisogno di ribadirlo facendo ancora di più la figura dei provinciali, entrare in un supermercato all'estero significa scoprire quanto siano introvabili le cose più ovvie.
Ora, non me ne vogliano gli amici belgi che affollano il mio pubblico di lettori, ma da questo punto di vista il Belgio è davvero una disperazione.

Non si chiama certo Grande Germania per caso, e lo si scopre quando, attraversato il confine, si entra in un negozio qualunque e si scopre che, magari con altri nomi, esiste il tale tipo di shampoo o di sugo o di cioccolato che nelle Fiandre è assolutamente introvabile.

E non stiamo parlando di pasta o sughi o italianità tipiche, chè quelle magari, a prezzi esorbitanti, ci sono anche, in apposito reparto. Mi riferisco a quelle cose banali tipo.

Tipo.

Il bicarbonato. Quello che si aggiunge al lievito della torta MA che magari si sparge anche sulla frutta per lavarla O si mette in frigorifero per assorbire gli odori O si scioglie in un bicchier d'acqua per digerire. Il bicarbonato Non Esiste. Esiste un formulato definito Baking Powder che, come dice il nome, si aggiunge alla farina per farci i dolci e contiene anche dell'amido e non so cosa. Non esattamente quello che mi berrei per alleggerire lo stomaco. Chiedete il bicarbonato e vi guarderanno come se foste sbarcati dalla luna, dove eravate rimasti dal 1969. Noi popoli evoluti il bicarbonato l'abbiamo relegato al reagentario di laboratorio.

Dell'acqua ossigenata ebbi già a dire. Un banale disnifettante non è roba da supermercato. E anche indicare una ferita e spiegare cosa si vuole non è facile. Vi indirizzeranno al settore cerotti (una fatica per trovare delle garze!) sorpresi che quelli non vi bastino.

Analoga storia per il borotalco. Ora, io sarò strana, ma a me pare una cosa semplice e leggera, che si mette, asciuga che è un piacere e (che io sappia) non dà nemmeno alcun tipo di irritazione. Nossignpore, il borotalco esiste solo come Baby Powder (dev'essere un problema che hanno con le cose in polvere…) con dentro non-so-quale altra cosa contro ogni possibile forma di irritazione, fungo, micosi, arrossamento, che costa una fortuna paragonato al barattolo verde che avevo in Italia. Mah.

Il sale grosso. Una vera chimera. Tanto per cominciare Non Si Trova. E quando poi lo individuate, in rapporto 1:10 con il sale fino, costa il triplo. Perché? E perchè, in generale, il sale è presente in varie pezzature dai 100 g in su a prezzi variabilissimi, per lo più esosi? Mi rispose Chris "ma questo è sale marino!" e in effetti la confezione pubblicizzava questa presunta dote con una balena (?) emergente dai flutti. Gli ho risposto che il sale marino non è questa gran cosa, che in Italia il 90% del sale che si acquista è sale marino. E nel frattempo mi venivano in mente quelle lezioni di storia in prima media, quando ci spiegavano che i romani stavano sui colli e vicino al Tevere e si arricchivano commerciando in sale. Fa sempre venire un capogiro scoprire che siamo scivolati più indietro degli antichi.

E sempre a proposito di scivolate ad epoche preistoriche mi sono sentita davvero stringere il cuore, quando, passando davanti al banco delle verdure al supermercato ho notato il cartellone che invitava a consumare frutta e verdura di stagione. Il tutto esattamente sopra i peperoni in confezione da quattro verde-rosso-giallo-arancione, onnipresenti tutto l'anno. Ma non tanto per l'invito in sè, quanto per il fatto che sotto la scritta ci fossero delle belle immagini esplicative che ci educavano su quali fossero effettivamente i frutti di stagione. Un moto di tristezza al pensiero dell'orto del nonno… Però, siccome io a certe cose non resisto, alla fine le pesche le compro. Non commento la delusione al primo morso. Quello che ho in mano è un oggetto senza alcun sapore, alcun profumo, alcuna consistenza. E' venduta come pesca ma potrebbe essere qualunque cosa. E quando dico qualunque intendo anche Non Necessariamente Commestibile. Ho scoperto la scorsa settimana che vicino alla stazione c'è un negozio credo cipriota o comunque mediterraneo. Dove ci sono mosche che volano sulla frutta. E io mi attengo a quel che disse un signore a mia mamma "se la pesca piace al verme vuol dire che è buona. Delle pesche senza verme non mi fido". Così scegliendole con cura, chè alcune sono più di là che di qua, ho preso due pesche al modico prezzo di 0.54 euro (che il giovane mi ha scontato a 0.50. No, non sono fiamminghi!) e giuro, ho trovato il mio negozio!

Il detergente intimo. Ora. Il detergente intimo è cosa che chi la vuole, vuol dire proprio che Ci Deve Avere Dei Bei Problemi. Il detergente intimo non si trova al supermercato (inutile che mi aggiriate tra spazzolini, creme epilatorie, preservativi e deodoranti). Però nella versione locale di un negozio di prodotti per il bagno c'è qualche speranza. Ma, come dicevo, non sta in mezzo ai saponi. Sta in un angolino. Un po' nascosto. Per darvi il tempo, a voi che proprio lo volete, di decidere con calma. E ce n'è una marca sola. Il detergente intimo è cosa bizzarra, presente come sapone, mousse senza sapone, salviettine igieniche (?), lavande e altre cose che non capivo bene, in confezioni di vari volumi. Tutte con un aspetto di medicinale da banco, il disegno di due mani che si toccano le punte delle dita e varie indicazioni pHmetriche e di dosaggi. Insomma, chi usa questa roba (ah, naturalmente si chiama "detergente femminile") deve proprio avere una vita infelice. Non sapevo se esilararmi o preoccuparmi quando sulla confezione ho letto che era "adatto anche all'uso quotidiano". In effetti, a giudicare dalla scatola, leggermente intimidatoria, sembrava più il tipo di articolo che uno si auto-prescrive una volta al mese.

Insomma, gente, c'è sempre da imparare! D'altronde senza bidet anche il detergente intimo perde peso.
Poi la prossima volta vi racconto di come il mio collega francese e quell'altro ragazzo americano non riuscissero a capire a cosa servisse esattamente il bidet…

Pizza

Con il mezzo cubetto di lievito lasciatomi in eredità da Ilaria ho fatto due pizze, per me e per Birte. Abbiamo pranzato all'una e mezza (orari mediterranei!) e chiacchierato fino alle cinque.

Potrai anche essere una tedesca silenziosa, ma dopo una settimana una persona a cui raccontare i tuoi fatti la vogliamo tutti, alla faccia degli stereotipi più triti.
Di nuovo nuvole basse, ma l'aria non è di pioggia.

E domani è lunedì.